Il nostro Dojo, Kendo e cultura

Esami Kyusha 2022

Un proverbio zen recita: “Il successo nella vita spirituale non è dato da eventi eccezionali, ma da dedizione quotidiana”.

Come molti dei nostri membri più anziani già sanno, il kendo è una disciplina che dimostra i suoi benefici nel lungo termine, e se praticata con dedizione.

Quello che stupisce è che tali benefici non sono di carattere prettamente fisico o atletico, ma si rispecchiano anche nell’indole di chi pratica, al punto che il kendo può essere “portato al di fuori del dojo”. Questo non significa, naturalmente, aggirarsi con una spada di legno per la città: nel tempo si scopre che la “forma mentis” che pian piano andiamo a cesellare durante il nostro keiko, ci verrà utile nella vita di tutti i giorni. Saremo risoluti, eleganti e spiritualmente combattivi in ogni momento della nostra vita.

Ieri, dopo qualche anno (a causa della pandemia da COVID-19), il Mizuta Kendo Club ha organizzato una sessione di esami interni per i nostri allievi neofiti per il passaggio di grado Kyusha. E’ stato bello constatare che la dedizione di questi kenshi, dimostrata da un’assidua frequentazione dei corsi, abbia portato loro molti benefici. Certamente di carattere pratico, e anche se loro probabilmente non se ne stanno ancora rendendo conto vista la loro ancora giovane esperienza nel kendo, sicuramente di carattere spirituale.

Tra loro, c’erano anche tre giovani kenshi del corso ragazzi 8-14 anni che hanno dimostrato, nonostante la loro giovane età, una grandissima permeabilità agli insegnamenti, ed un entusiasmo contagioso.

A tutti questi kenshi, membri del Mizuta Kendo Club, amici e compagni di via, porgo a mio nome e a nome di tutto lo staff tecnico e direttivo del Club, le sentite congratulazioni per l’ottima prova dimostrata!

Diego L.

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