Il nostro Dojo, Kendo e cultura

4° Dan: riflessioni su calma, gratitudine ed entusiasmo

Io sono Teppei! (おれは鉄兵), 1977 © Nippon Animation

— Qualcuno chiese a Bokoju, un Maestro Zen:
“Dopo la tua illuminazione, qual è stata la tua pratica spirituale?”
Bokoju rispose: “Taglio la legna nella foresta, attingo l’acqua dal pozzo. Quando ho fame, mangio. Quando ho sonno, dormo: null’altro”.–

In passato, il superare o il non superare gli esami di Kendo poteva scatenare in me emozioni contrastanti: delusione profonda in caso di fallimento ed euforia in caso di successo. Tuttavia, col tempo ho imparato una lezione preziosa. Come Bokoju, che dopo l’illuminazione continuava a svolgere attività quotidiane, sembra che (finalmente!) abbia imparato ad accettare la natura effimera dei successi e delle sconfitte. Oggi, sia che vinca o perda, il mio stato d’animo rimane calmo e consapevole. Auguro a tutti di raggiungere questa consapevolezza, non solo nell’ambito del kendo, ma nella vita di tutti i giorni!

Ci tengo poi a sottolineare che il mio cammino è stato plasmato in modo significativo, oltre che dalla dedizione del mio maestro, anche dall’influenza positiva dei miei compagni di pratica. Ogni sessione di allenamento rappresenta un’opportunità di crescita, indipendentemente dal grado di esperienza. Questo mi ha insegnato che nel Kendo, come nella vita, è fondamentale coltivare relazioni costruttive e supportare gli altri nel loro percorso. Voglio esprimere la mia sincera gratitudine a tutti i compagni che hanno incrociato la spada con me, e che continueranno a farlo in futuro.

Un capitolo speciale del mio percorso è stato scritto grazie all’entusiasmo e alla curiosità dei bambini del corso di Kendo. La loro gioia contagiosa non solo ha rinfrescato la mia passione, ma ha anche svolto un ruolo cruciale nell’approfondimento delle mie conoscenze. Le loro domande mi hanno costantemente stimolato a dare il massimo, al fine di fornire loro un’adeguata formazione. La sfida di spiegare concetti complessi in modo accessibile ai bambini mi ha portato a esplorare il Kendo da angolazioni diverse, rafforzando così la mia comprensione della disciplina. A volte, sono proprio i più giovani a insegnarci le lezioni più preziose!

Voglio esprimere la mia profonda gratitudine anche agli amici giapponesi, in particolare a Mizuta-Sensei e alla insostituibile Miwako-San, per la loro inestimabile vicinanza e supporto. Nonostante i quasi 10.000 chilometri che ci separano, la loro presenza è fonte di ispirazione. La condivisione di esperienze, idee e passione per il Kendo ha creato un legame speciale che supera le barriere fisiche.

Posso dire, per concludere, che il successo non è solo una semplice conquista personale. È un viaggio di crescita interiore, gratitudine e calma. Come Bokoju, continuo a svolgere le attività quotidiane con una mente aperta e un cuore grato. Il Kendo è molto più di una disciplina marziale; è una filosofia di vita che insegna la calma nell’accettazione, il valore delle relazioni umane e l’importanza della passione. Sono grato per questo percorso e…non vedo l’ora di scoprire cosa il futuro mi riserva!

 

Diego L.

Leave a Reply